Intervista ai Queen+Adam Lambert sul The Guardian del 26 Dicembre 2014



Freddie Mercury una volta ha detto che è diventato una rock star perché non aveva altre abilità: "Non saprei fare altro, io non sono molto bravo a fare la casalinga". I Queen hanno un modo di parlare del loro lavoro che è in contrasto con le grandi gesta per cui sono famosi. La prossima settimana prenderanno parte ai festeggiamenti di Capodanno con uno spettacolo da Westminster, trasmesso in diretta ad un pubblico di milioni di persone sulla BBC. Roger Taylor  dice che è felice della possibilita' di lavorare a questo evento, perché può essere qualcosa di diverso dal solito. In questi ultimi due anni, i Queen hanno affinato la loro collaborazione con Adam Lambert e le vendite dei biglietti parlano da sole: tra gennaio e febbraio si esibiranno per un pubblico di 160.000 persone sparse tra le arene di tutta la Gran Bretagna. Freddie amava brindare con il suo pubblico con dello champagne, ma anche lui non ha avuti modo di fare uno show per il nuovo anno sulla BBC.

"Tutto quello che so è che abbiamo intenzione di essere vicino al Big Ben," spiega Lambert con entusiasmo dai suoi uffici di Londra. "Forse lo scaleremo. Forse Brian può farlo! Forse possiamo rivivere quella cosa da Peter Pan, i personaggi cavalcano intorno alle lancette dell'orologio....".


Adam è vestito di nero, indossa un cappello di feltro e stivali della migliore pelle di serpente. Ha un nuovo tatuaggio che replica la barocca "Q" disegnata da Mercury per il primo album dei Queen nel 1973. Il suo stile è più "rock" di quanto lo fosse quando l'ho visto l'ultima volta sul palco con la band nel 2012, quando indossava una giacca di penne rosse. " Non so cosa sia con esattezza il rock. Che cosa significa? Significa che c'è una chitarra dentro?!". E' facile vedere come Lambert ha "ringiovanito" i restanti membri dei Queen (parole di Roger Taylor). Incontro Taylor nella sua casa studio nel Surrey: descrive l'interno della Westminster Methodist Central Hall dove si esibiranno per il concerto di Capodanno come "piuttosto senza fronzoli!". Taylor si e' lasciato la religione alle spalle anni fa, logorato dal tempo passato a cantare nel coro di voci bianche nella cattedrale di Truro, dove era costretto a cantare per tre volte il giorno di Natale. La sua casa e' stata ricavata da un ex convento, tanto da avere una chiesa nel giardino, ma lui mi assicura: "Quando mi sono trasferito qui, Dio e' andato via". Per quanto riguarda il terzo membro dei Queen, ecco il dottor Brian May presso il Museo della Scienza a Londra, con tanto di collegamento satellitare in diretta con altri scienziati in occasione del lancio del World Asteroid Day (30 giugno 2015). Il team sta attualmente lavorando per sviluppare qualcosa chiamato trattore gravitazionale, un veicolo spaziale  progettato per deviare oggetti pericolosi lontano dalla superficie terrestre. "Non è  un'impresa troppo lontana da Bruce Willis, in realtà," spiega May. "C'è roba là fuori che può fare un pasticcio terribile se ci colpisce, per usare un eufemismo!" Siamo a pochi sputi dell'Imperial College, dove, nel 1968, May, uno studente di fisica, affisse un avviso in bacheca per cercare un batterista stile "Ginger Baker / Mitch Mitchell", con il quale ha attirato l'interesse di un giovane biondo studente in odontoiatria. Nel giro di poco tempo i due unirono le proprie forse a quelle di un entusiaata ma timido ragazzo che amava vestirai con abiti d'epoca e che si era trasferito da Zanzibar sette anni prima.

Freddie è come un mito ", dice Lambert. "E'come se lui non fosse reale. Quando guardo i suoi filmati, la voce, la sua capacita' di stare sul palco, è qualcosa per me di estremamente intimidatorio."

"Non c'è alcun periodo musicale dei Queen che non possiamo tentare con lui", dice May. Il nuovo spettacolo è una sorta di narrazione storica della loro carriera, in cui c'e' anche posto per un filmato in cui appare Freddie con Adam che abbandona il palco lasciando gli altri a comunicare con una versione cinematografica di Freddie. C'è un'estetica retrò in questi per soddisfare i geek dei Queen, ottenuta grazie alla ricreazione dell'impianto luci anni '70 e chiamato in gergo "forno a legna" ("Siamo piuttosto affezionati al tungsteno", dice May. "E' come essere cotto vivo."). Il tutto sembra opportuno in un'epoca in cui la musica rock è fatta per guadagnare più soldi sul palco del West End di quanto lo sia su Spotify. Ma per la cronaca, nonostante le voci, non ci saranno più musical sui Queen ("una pessima idea", dice Taylor. Ma qui credo proprio che il giornalista abbia preso un grosso abbaglio, ndt). May dice che al pubblico bastano tre canzoni per "convincersi su" Lambert. "Lo vedo: stanno pensando: '? È questo chi e'. L'altro giorno eravamo a The X Factor, non avevamo idea di che nota alta stesse per prendere per Somebody to Love. Ho subito pensato: 'Mio Dio! Non è un po' pericoloso? Gesù Cristo lo ha fatto! È stata un'ottima decisione!'"

Questo scenario sarà familiare a chi è cresciuto guardando le imprese vocali di Mercurio negli stadi degli anni '80, fatte di vapore che sale dalle narici e mascara che scorre giù per le guance. Soprattutto, in confronto con l'incarnazione proposta dai Queen con Paul Rodgers pochi anni fa, lo spettacolo con Lambert appare piu' in sintonia con lo stile della band. "Se Adam fa qualcosa, è perché si tratta di Adam", dice May. "Non sta cercando di essere Freddie. Freddie è mentalmente e fisicamente presente in tutto lo spettacolo e tutti lo sanno". Lambert ha messo in scena una nuova versione di Killer Queen, la storia di Mercury di un callgirl di alta classe.

Lambert aveva nove anni quando Mercury è morto di Aids nel 1991. Nel corso degli anni ha progressivamente approfondito la sua comprensione di una figura che rimane una delle più misteriose della grande storia del rock'n'roll, anche perché Mercury non è davvero come appare nelle interviste, in parte perché i giornalisti non amavano i Queen.

"Penso che sia interessante il fatto che lui fosse cosi' ostentatamente maschile negli anni '80", spiega Lambert. "Alcune persone potrebbero pensare che stesse cercando di compensare. Ma io credo che invece stesse evolvendo". A poco a poco la psicologia di Freddie sta emergendo. "Brian mi ha detto che ha sempre sospettato che la canzone In The Lap Of The Gods fosse il modo di Freddie di esprimere la propria frustrazione di non essere in grado di essere apertamente gay", dice. "' Il testo dice: È così facile, ma non riesco a farlo /Così rischioso, Ma devo provarci /Cosi' divertente, ma non c'e' niente da ridere. Credo che stiamo vivendo un'epoca in cui nessuno se ne frega se sei gay, ma ho avuto la mia versione di quella lotta, quando ho iniziato cinque anni fa. Passare per i media è molto difficile. Posso solo immaginare cosa deve essere stato allora".

Secondo Brian May, in realtà è stato più facile allora: "Bisogna ricordare che ad Adam è stato impedito da vincere American Idol da un enorme lobby anti-gay", dice, riferendosi al momento in  cui allavFox News durante il The O'Reilly Factor si e' discusso delle immagini di Lambert che baciava un altro uomo prima della finale. Due anni più tardi, quando ha baciato il suo bassista sul palco durante uno show televisivo, il canale ABC ha ricevuto così tante lamentele, che come conseguenza hanno cancellato la sua performance a Good Morning America. "Per la maggior parte della nostra carriera, non eravamo cosi' perseguitati dai tabloid," dice May. "Ci hanno permesso di essere personaggi pubblici quando ci siamo esibiti e di essere privati quando non lo eravamo. Quando un giornalista del Melody Maker chiese Freddie se fosse gay, lui gli rispose 'Come un narciso,' e il paragrafo successivo passò ad altro".

L'assalto della stampa è iniziato per davvero solo quando Mercury si è ammalato. Da parte sua Taylor non è d'accordo con Lambert sull'idea che l'atteggiamento nei confronti dei gay pop star sia oggi radicalmente cambiato:

"Ho sempre pensato che ci fosse una tacita opposizione invisibile al lato del campo della nostra personalità allora," dice. "Adam è completamente privo di ambiguità circa la sua sessualità, il che è una grande libertà per tutti noi. In più, è divertente, quindi non ci si puo' offendere, e chi si offende non dovrebbe farlo in ogni caso".

Rispetto alle leggendarie feste raccontate dalla stampa, oggi le cose sono più tranquill? "Purtroppo!" risponde Taylor. "Il vantaggio è che tutto così e' molto più efficiente. Non c'e' stata una sola notte in questo ultimo tour in cui lo spettacolo sia iniziato anche con un solo minuto di ritardo. E' tutto così professionale in questi giorni. Anche i roadies sono avvocati ormai".

Che ne dici dello sforzo fisico alla vostra età? "Beh, sono ancora sorpreso quando penso a me stesso e dico: 'Sei davvero molto vecchio ormai.' Siamo molto fortunati ad avere le nostre facoltà. Il carico è pesante, ma io ho mio figlio con me. Così, si sa, le mie vecchie mani iniziano a rovinarsi e le sue giovani dita prendono sempre piu' peso". May sull'argomento ammette che i tempi morti in tour sono ormai una questione di risparmio energetico, piuttosto che visite turistiche o feste. Eppure, mentre lavoro a questa intervista, ricevo un testo da lui alle 2 del mattino. Chiedo a Taylor se pensa che May sia un nottambulo:

"Sì, ricevo email dove l'ora indicata e' 05:32," dice. Nel carico di lavoro Lambert li ha alleggeriti, spiega May: "Adam porta un sacco di divertimento alla situazione, cosi' come faceva Freddie.  Ai vecchi tempi, eravamo preoccupati che tutto fosse perfetto. E ora abbiamo una vera e propria consapevolezza che non ci sono molte persone là fuori che suonano completamente dal vivo, in modo da fare tesoro degli errori che commettono". May ha cose più grandi per la testa della perfezione tecnica, comunque. Gli chiedo qual e' il  messaggio di Natale dei Queen e lui dice:

"Abbiamo bisogno di un cambio di governo, perche' se non averra' penso che dovremo tagliarci i polsi".

E per quanto riguarda il futuro del rock'n 'roll?

"Quello e' per sempre", dice, "almeno finché un asteroide non ci colpira' e ci spazzera' via".


@Last_Horizon