Brian May e Tony Iommi: un album insieme è sempre più vicino


Provate ad immaginare un'immensa vallata baciata dal sole, dove il terreno è talmente fertile che bastano pochi semi e un po' di pioggia per far germogliare fiori preziosi, ricchi di colori e profumi. Il rock è proprio così, un territorio dove può bastare davvero poco per dare vita a note destinate a cambiare il corso della storia della musica, o magari solo per regalare qualche ora di felicità agli ascoltatori. E cosa c'è di più gioioso di una collaborazione tra due chitarristi che hanno influenzato in modo indelebile la musica degli ultimi quaranta anni? Immaginate il suono cristallino e perfetto dei Queen mescolato con la potenza disarmante dei Black Sabbath. Fantasia o possibilità?
Brian May e Tony Iommi ne parlano da diverso tempo (almeno dal 2013!) e alle parole fanno spesso seguire lunghe ore in sala di registrazione dove lasciano traccia di riffs, melodie e autentiche battaglie chitarristiche. Un materiale talmente copioso che presto potrebbe essere utilizzato per la registrazione di un album che il duo ha in mente di produrre da svariati anni. Naturalmente sarebbe il giusto punto di approdo di una collaborazione (oltre che di una sincera amicizia) che in realtà si è sviluppata nel corso degli anni in varie occasioni, basti pensare alla Smoke On The Water realizzata per il Rock Aid Armenia, oppure la partecipazione dello stesso Iommi al Freddie Mercury Tribute. Ovviamente senza tralasciare il brano dei Sabbath When Death Calls, nel quale Brian suona la chitarra solista e ben tre pezzi incisi dai due per l'album omonimo di Tony Iommi: Apache, Flame On e Goodbye Lament. E che dire poi della Son and Daughter del primo album dei Queen, con quel riff così in stile Black Sabbath?

Maggiore concretezza rispetto alla realizzazione di un album è arrivata da Brian May che sul red carpet del Metal Hammer Golden Gods (dove si è aggiudicato il premio come "Dio del riff") ha spiegato di aver registrato con l'amico Tony Iommi una quantità di materiale davvero spropositata:

"Nello studio casalingo di Tony ci sono almeno 5000 riffs inutilizzati. Il suo ingegnere del suono ha raccolto tutto questo in modo da consentirci di rivedere il tutto. Ci sono alcune cose incredibili, ma la ricchezza del materiale a disposizione è tale che è comunque difficile capire esattamente cosa farne. Ma si, forse arriveremo a farne qualcosa".

Le collaborazioni sono sempre appetibili da parte dell'industria discografia, ma anche dai fans, sebbene questi ultimi talvolta non vedano di buon occhio alcuni accostamenti. Artisticamente, mettere assieme due o addirittura più genialità non determina automaticamente un prodotto di qualità e, quindi, di successo. Servono buone dosi di equilibrio, pragmatismo e istintività, tre caratteristiche più uniche che rare (vedi, ad esempio, Under Pressure), che tuttavia quando si combinano nel modo giusto possono certamente dare vita a momenti memorabili. Se davvero questo disco a firma May/Iommi dovesse vedere la luce, sarà comunque memorabile già solo per i nomi in copertina. Ascoltarlo sarà tutta un'altra storia, ma il rispetto che si deve a queste due leggende del rock non potrà mancare di certo.


@Last_Horizon