Recensione: "As It Began" la Biografia Ufficiale dei Queen di Jacky Gunn e Jim Jenkins



C'è chi dice che le biografie ufficiali non sono fatte per raccontare la verità su un'artista ma, anzi, per eluderla e sottrarre spazio a quei libri che, al contrario, cercano di esplorare cosa c'è dietro i dischi e i concerti. Solitamente commissionate dalle case discografiche o direttamente dai musicisti, le biografie ufficiali promettono di raccontare la storia di un cantante o di una band perché “a un certo punto della loro carriera” c'è bisogno di fare il punto della situazione e di descrivere da dove si è partiti per meglio comprendere dove si potrà arrivare.

Tuttavia, in qualunque modo la si voglia vedere, una storia ufficiale di un gruppo rock raramente ci dice davvero tutto e quasi mai solleva quella cortina oltre la quale tutti noi fans vorremmo poter sbirciare almeno una volta nella vita. Spesso non ci accontentiamo del sudore che resta attaccato alle magliette alla fine di un concerto e nemmeno ci basta riempirci la casa di dischi e fotografie. No, vogliamo molto di più.

Vogliamo poter sbirciare dal buco della serratura e, anzi, possederla la chiave capace di schiudere i backstage, i camerini, le abitazioni private e in particolare le camere da letto. E che dire poi dei pass per accedere ai party più o meno privati, alle stanze d'albergo e, perché no, alle automobili dei nostri artisti preferiti? Siamo fatti così noi fans, non ne abbiamo mai abbastanza, nemmeno quando infine possiamo sfoggiare decine di album autografati, foto ricordo e memorabilia la cui rarità farebbe impallidire il museo di Montreux.

Ma se nella Biografia Ufficiale dei Queen cercate tutto questo, sappiate che nulla di tutto ciò trova spazio nelle circa 300 pagine che compongo un'opera interessante, ben scritta e ricca di informazioni ma, per certi versi, asettica pur essendo caratterizzata da un'enfasi tipica del fan più appassionato.

Nata all'interno del Fan Club (i due autori ne sono il cuore pulsante ormai da decenni), la biografia racconta anno dopo la anno la storia dei Queen così come ormai la conosciamo tutti, con l'aggiunta delle dichiarazioni dei quattro membri del gruppo e i commenti giornalistici che hanno accompagnato la pubblicazione dei vari album e singoli.

Pur non essendo, come detto, un libro che guarda troppo all'interno della vita della band e dei suoi componenti, ha il merito di non limitarsi ad offrire una narrazione didascalisca di quanto fatto dai Queen da Keep Yourself Alive in poi. Certo, non troverete molti riferimenti a fatti ormai noti, come ad esempio i frequenti contrasti all'interno della band o i momenti più scandalosi che hanno visto protagonisti Freddie e soci, ma il quadro d'insieme che viene dipinto capitolo dopo capitolo è fedele alla realtà quanto basta da rappresentare un punto di partenza imprescindibile per il fan che intende saperne di più della storia dei Queen.

Scrivere libri di per sé non è un'impresa semplice, occorre essere dotati anzitutto dei giusti strumenti linguistici e quindi culturali per mettere assieme qualcosa capace di non finire nel caminetto dopo le prime dieci pagine.

In questo senso il lavoro realizzato da Jacky e Jim è di indubbio livello, pur non godendo di quei picchi di lirismo o di autentica ironia che, ad esempio, caratterizzano lo splendido Queen Unseen di Peter Hince. In questo caso si è cercato soprattutto di descrivere l'evoluzione dei Queen non solo come rock band ma anche come sodalizio tra quattro persone dalla natura totalmente differente l'una dall'altra, ma poi divenuta sempre più essenziale all'interno delle dinamiche del gruppo stesso.

Leggendo il libro non si ha mai l'impressione che Freddie fosse l'unico e solo leader dei Queen e questa è una ricostruzione certamente fedele alla realtà, almeno per quello che accadeva in sala di registrazione, dove tutti e quattro hanno sempre goduto della possibilità di decidere, criticare, proporre e, ovviamente, comporre. Ma questa biografia è anche e soprattutto il racconto di vent'anni di successi ineguagliabili.

A voler mettere in fila tutti i concerti, i primi posti in classifica e i numeri di dischi venduti nel mondo si corre il rischio di credere che quella dei Queen sia una storia di fantasia. Ma è tutto vero e ogni pagina racconta comunque la verità e saperlo non fa altro che emozionare il lettore e inorgoglire il fan che, magari senza meritarlo, ha avuto comunque il suo ruolo nella leggenda del gruppo semplicemente acquistando un disco. Ed è forse questo l'aspetto più intrigante del libro: leggere la storia dei Queen significa conoscere qualcosa a cui indirettamente si è preso parte, come acquirente nei negozi di dischi o come pubblico ai concerti.

La narrazione si conclude con la pubblicazione del doppio Live at Wembley e sarebbe quindi tempo di rimettere mano al volume per aggiungere quei capitoli che ancora mancano. Ma sulla storia dei Queen non è ancora stata messa la parola fine e forse anche per questo i due autori attendono prima di proporne una versione che sia il più contemporanea ed esaustiva possibile. E anche questo non può che farci riflettere sulla circostanza che i Queen, nonostante tutto, non sono ancora una band da biografia definitiva.

Molte altre cose sono state fatte dopo la prima edizione della biografia: basti pensare a Made in Heaven, a No-One But You, al musical e alle collaborazioni con Paul Rodgers e e Adam Lambert, senza dimenticare eventi unici come la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra. Ma naturalmente questi sono capitoli di una storia che è andata per certi versi “oltre” la storia dei Queen, quella che si è inevitabilmente conclusa nel 1991 con la morte di Freddie Mercury.

Si tratta di un cerchio che ha trovato il suo perfetto compimento con i rimandi al passato contenuti in Made in Heaven, mentre l'aggiunta di quel “+” che da allora accompagna le esibizioni di Brian, Roger e John (quest'ultimo finché non ha deciso di ritirarsi e scomparire) ha segnato un passo inaspettato, prima ancora per gli artisti oltre che per noi fans.

Per questo la Biografia Ufficiale è il libro perfetto per conoscere la storia dei Queen (non mi piace usare il termine “veri” come fanno alcuni, perché oggi i Queen+ meritano il rispetto che si deve ad una storia leggendaria e ad un presente emozionante) e alimentare la necessaria curiosità per poi approfondire con altri testi e altre ricerche una leggenda che, a differenza di altre narrazioni epiche, ha ancora molto da dirci.