Intervista a Adam Lambert su Futuro.cl del 30 Settembre 2015



Adam, il tour è stato accolto molto bene finora. Come si è sviluppata la chimica sul palco tra te e il resto della band?
Fin dall'inizio mi sono trovato bene. Quando li ho incontrati al termine della mia partecipazione ad American Idol quando abbiamo suonato We are the champions, l'instinto ci ha detto "ok, questo funziona". Dopo un po' ci siamo incontrati di nuovo, e ho trovato Brian e Roger incredibilmente cordiali, aperti a tutto e mi hanno trattato come loro pari, nonostante loro sono i Queen. Ma sono stati troppo bravi e io sono fortunato.


Qual è la chiave nel processo di interpretazione delle canzoni di Freddie Mercury?
La tequila (ride). No, scherzi a parte, ho ascoltato molti dei suoi dischi e ho visto i vecchi filmati per capire come lui voleva che la gente sentisse le canzoni e come le pensava lui stesso. Nell'analizzare tutto questo, ho provato a migliorare il mio rendimento.

Come avete affrontato il fatto che questi in realtà non sono i Queen ma i Queen + Adam Lambert?
E' stato interessante, perché sì, questa è una collaborazione. In un primo momento molti hanno detto "oh, Adam Lambert adesso è nei Queen". In un certo senso lo sono, ma è davvero una collaborazione. Ed è stato un bene averlo tenuto a mente fin da subito, non mi sento un membro permanente della band. I Queen sono Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon. Questi sono i Queen per come la vedo io e per come la vedono un sacco di fans. Quello che facciamo sul palco è una celebrazione della band, che consente a Brian e Roger di suonare le loro canzoni dal vivo per farle rivivere.

Qual è il potere della musica dei Queen, che riesce a raggiungere nuovi fan di generazione in generazione?
Non so cosa sia, ma funziona sicuramente. Se si vede il pubblico in qualsiasi paese, si vedono persone di tutte le età, è impressionante. Ho pensato che avrei avuto di fronte solo un pubblico adulto, ma c'erano anche giovani, i bambini, uomini e donne di tutte le età, razze, generi, e questa diversità mi ha sorpreso. Penso che queste canzoni abbiano superato la prova del tempo perché sono oneste, nascono dal cuore, sono universali, non necessariamente legate a qualcosa che accade in un dato momento, ma legate alle emozioni. Sono canzoni che parlano della nostra condizione umana.

Come si fa a far convivere il mondo del pop con quello del rock?
Diciamo che c'è abbastanza da fare (ride). Come amante della musica e parte di questa generazione, ho sempre sentito dire dalla gente "ah, si pop, è rock, è ballabile", e tutta questa roba. Sembra un modo antiquato di guardare la musica. Ma penso che non funzioni più tanto, perché i ragazzi ascoltano molti tipi diversi di musica. Noi siamo la "generazione playlist", perché non si tratta di sesso, ma di personalità e di identificazione. Trovo fantastico poter suonare con i Queen, rivisitare questi classici del rock che hanno influenzato anche il metal, ma si può dire che alla fine si tratti di un gruppo pop. Attraversarono molti generi e sapevano scrivere successi in ogni stile.

In passato hai cantato cover dei Led Zeppelin e dei Kiss: qual è il tuo rapporto con queste band?
Amo i Led Zeppelin, la loro musica mi ha divertito per anni, penso che sia molto sexy. I Kiss ad essere onesti non erano tra i miei preferiti. In realtà non sono un fan dei Kiss (ride), ma quando i produttori mi hanno detto che li avrebbero portato alla finale di American Idol ho detto "ok, almeno sarà divertente" ed ero entusiasta della messa in scena. Paul Stanley è stato molto cordiale, un grande. Gene Simmons....ehm.... Gene è Gene, questo è tutto quello che posso dire.

Infine, per lo show di Santiago, che cosa ci si può aspettare?
Sarà una festa. Questo è l'ultimo spettacolo di questa tappa, così l'energia sarà ben più alta del solito.
(Fonte: www.futuro.cl)



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