Intervista a Brian May su AmateurPhotographer del 27 Maggio 2016


Il chitarrista dei Queen è attualmente impegnato nel tour europeo da 15 date con i suoi Queen+Adam Lambert. Tuttavia, tra lo show al Rock in Rio di Lisbona e la tappa in Austria è volato a Londra per il lancio del suo OWL Kit VR per smartphone.


Potrà anche essere stanco dal viaggio, ma la passione di Brian per quella che i vittoriani chiamavano stereoscopia non subisce battute d’arresto. Il musicista è un vero e proprio esperto del settore e ha iniziato a collezionare le card stereo fin da ragazzino, quando le raccoglieva nei pacchetti di cereali Weetabix. Oggi può vantare una collezione di oltre 100.000 immagini.


Sempre desideroso di raccontare questa sua passione, Brian ha incontrato la stampa per promuovere il suo nuovo dispositivo per la visione stereo, che utilizza i normali smartphone di cui tutti siamo dotati.  Nonostante i tempi davvero stretti, riusciamo a incontrare il chitarrista ed esperto di fotografia dopo la conclusione della conferenza stampa.

Come fai a trovare il tempo per seguire anche questa passione?
Sono così fortunato che riesco a fare tutte le cose che ho sognato di fare quando ero un ragazzino: la stereoscopia, essere una rockstar, ascoltare musica, contribuire a dare una voce agli animali e l'astronomia . La fotografia stereoscopica in particolare è una magia assoluta che ti permette di essere in qualche luogo che altrimenti non avresti mai potuto visitare. Ed è anche come una macchina del tempo, perché ti consente di rivedere te stesso in una situazione del passato o anche appartenente al futuro, magari come se ti trovassi nella stazione spaziale internazionale, o stessi nuotando tra gli squali.

Cosa ne è stato della TV in 3-D?
Non è riuscita a conquistare le masse, forse per la necessità di indossare gli occhiali 3D. Penso che sia abbastanza dimostrato ormai che alla gente non piace stare inchiodata su un divano a guardare la TV. Le persone preferiscono guardarla mentre stanno cucinando o mentre mettono i loro figli a letto. Quindi no, non credo che la TV tridimensionale abbia davvero funzionato.

Diverso il caso dei film in 3D, un settore che ha ottenuto risultati migliori.
I film hanno funzionato abbastanza bene, ma penso che ci sia un leggero contraccolpo dovuto al fatto che oggi molti dei film in 3D che circolano sono delle conversioni, e le conversioni non sono mai perfette.

In ogni caso, Brian crede che il suo nuovo visore 3D da 25 sterline possa essere davvero la miglior soluzione per godere del fenomeno 3D. Il dispositivo pieghevole è versione moderna dei visori già sperimentati in epoca vittoriana e utilizzati per visualizzare le schede stereo. Agli occhi di Brian c'è poca differenza tra la stereoscopia del 1850, il 3D introdotto nel 1950 e la VR (Realtà Virtuale) del 21° secolo.
L’effetto a 360° della VR è grandioso, ma fondamentalmente la si ottiene guardando uno stereoscopio.

May prevede che l'idea di trasportare lo spettatore in un altro mondo, attraverso un esperienza intima, possa avere un rinnovato successo, proprio come accaduto con i visori vittoriani che nel 1900 erano in dotazione in tutte le scuole inglesi. Introducendo il suo OWL nelle scuole di oggi, attraverso la London Stereoscopic Company, Brian crede che possa aumentare l’interesse di massa per questo fenomeno.
Vedo che i bambini danno una grande risposta su queste cose. Le amano molto. E a loro piace ancora di più quando si rendono conto che possono scattare foto di se stessi e dei loro compagni in stereo per poi riuscire a vederle subito Penso che ci siano grandi possibilità didattiche. Ai miei nipoti ad esempio piace molto.



La caratteristica più importante dell’OWL è che è stato progettato per adattarsi a qualsiasi tipo di smartphone. Consente all'utente di visualizzare le immagini scattate e convertite per la visualizzazione 3D utilizzando applicazioni scaricabili dai normali appstore.
L'utente può regolare la messa a fuoco per ottenere la corretta distanza tra gli oculari e le immagini stereo. La geometria del dispositivo e quindi modificabile e questo è fondamentale per evitare i mal di testa. Le lenti hanno una maggiore lunghezza, il che significa che non sarà possibile visualizzare i puntini sullo schermo della fotocamera, il che lo rende un po' più confortevole. Allo stesso modo, il fatto che la separazione delle lenti è straordinariamente ampio, che è poi il motivo per cui si chiama OWL (cioè gufo, ndt), fa davvero la differenza con qualsiasi altro tipo di visore. La messa a fuoco regolabile può essere il suo punto di forza,  in particolare per gli utenti più anziani, ma lo è anche la possibilità di accedere ai pulsanti del telefono, cosa impossibile con gli altri apparecchi attualmente in commercio. Inoltre, lo spettatore non è in una scatola, al chiuso. Ma questo non condiziona l’esperienza immersiva tipica della VR. Poi per utilizzarlo non serve adoperare una cinghia per la testa. E' molto leggero e facile da tenere, e si può spostare in giro e adattarlo in base alle proprie necessità. Quindi, si tratta di un diverso tipo di filosofia nei confronti della realtà virtuale.

Dopo aver lottato con l'idea per 14 mesi, cercando varie soluzione per creare un visore capace di sostenere il cellulare, alla fine Brian ha progettato il suo visore con una piastra posteriore magnetica, usando un nastro di acciaio rimovibile che si attacca al telefono con strisce adesive. Per lui era essenziale la compatibilità con qualsiasi telefono, ma anche la libertà di accedere ai controlli dello smartphone durante l’uso del visore.

Brian non sembra riuscire a togliersi dalla testa questa passione, tanto che oggi il 3D è riuscito a portarlo anche sul palco durante i suoi concerti.
All'inizio stavo solo facendo degli esperimenti. Ho iniziato con un bastone selfie regolare e ho pensato, “Hmm, perché non farlo in versione stereo?!". Così ho preso due bastoni GoPros e ho iniziato a riprendere me e il pubblico e, quando hai di fronte qualcosa come 50.000 persone, la cosa diventa davvero grandiosa. Il risultato è grandioso.


Sia sul palco che fuori, Brian ha raccolto nel corso degli anni tantissime immagini stereoscopiche dei Queen e presto saranno pubblicate assieme a Denis Pellerin e alla London Stereoscopic Company nel libro QUEEN IN 3-D.
Ho sempre avuto una macchina fotografica 3D con me, quindi, ci sono tantissime immagini dei Queen. Non mi resta che metterle assieme con le didascalie e farne un libro. E' un progetto che mi piacerebbe vedesse la luce il prossimo anno (ma sulla newsletter della LSC è annunciato in uscita già in prossimo autunno, ndt). Ho anche accumulato un sacco di immagini stereo dello spazio davvero favolose. Ho avuto la fortuna di conoscere un sacco di queste persone che lavorano nel campo. È possibile scattare foto stereo di praticamente ogni oggetto nel sistema solare.. Non si possono fare con la propria macchina fotografica, ma si possono trovare immagini da varie sonde e metterle insieme. Sono stereo reali, non sono fabbricati.


Riflettendo sul suo vasto archivio di carte stereo, Brian ha detto che vuole mettere le migliori a disposizione attraverso una app.
Ho raccolto queste cose per 40 anni ed è un vero e proprio tesoro.


Successivamente, vuole creare una vera e propria biblioteca on-line che metta assieme il materiale utilizzato per i suoi libri.
Ho restaurato le card. Ho speso migliaia di ore per farlo e ora le posso condividere.

L’impegno di Brian nel campo del 3D è sempre più ampia. Ora scrive colonne sonore per film in 3D e questa settimana ha filmato l’esibizione dei Queen+Adam Lambert a Barcellona con una telecamera a 360° in VR.
E' bello per me essere in grado di stare al centro, all'incrocio di molti mondi diversi.