I Queen sono ancora una delle più grandi rock band del mondo



C’è stato un tempo in cui la grandezza di una rock band si misurava dal numero di album venduti, dai singoli in top 10 e dal numero di spettatori di un concerto. Ma oggi le cose sono cambiate, complice (ancora una volta) il web e quel mondo vasto e quasi imperscrutabile che sono i social network. E così, anche se i Queen restano un gruppo leggendario, forse è il caso di chiedersi se la loro fama stia reggendo o meno all’avvento di internet.


Una prima considerazione va fatta: i Queen sono sempre stati all’avanguardia e spesso hanno saputo cogliere prima di molti altri mode e tendenze, anche in ambito promozionale. E infatti il sito ufficiale della band è online ormai da almeno un paio di decenni e i social network vengono sfruttati in modo massiccio per fare promozione, oltre che per mantenere un certo contatto con il pubblico.

Ma per rispondere alla domanda iniziale, dobbiamo affidarci ad una vera e propria indagine condotta dal sito Team Rock che ha provato a definire i parametri contemporanei attraverso cui misurare l’effettiva popolarità di una band. Vediamo quali sono.

Anzitutto c’è il vecchio (e mai stantio) numero di dischi venduti. I Queen, pur essendo rimasti sempre attivi dal punto di vista discografico, hanno perso la loro proverbiale capacità di dominare le vendite. Non è una questione grave, se si tiene conto che di fatto il gruppo non è più in attività e gli unici prodotti “vendibili” (cioè quelli con Freddie Mercury alla voce) sono i live e le raccolte, due categorie che possono interessare una ristretta cerchia di appassionati o vendere soprattutto in particolari periodi dell’anno.

Il secondo parametro da tenere d’occhio è quello dei biglietti staccati durante i tour. Anche se a dominare le scene sono gli artisti pop del momento (Taylor Swift e Adele sono due buoni esempi) e band “integre” come gli U2, è innegabile che i Queen + Adam Lambert hanno rastrellato consensi in ogni parte del mondo e il loro tour durato ben due anni ha sicuramente conquistato un ottimo piazzamento in questa classifica.

Entrando più nello specifico dell’era del web, il numero di seguaci di Facebook è sicuramente un dato di cui tenere conto. Al momento la pagina ufficiale dei Queen gravita poco al di sotto dei 30 milioni di “mi piace”, senza contare tutti quelli delle pagine imparentate con quella della band e che fanno lievitare di parecchio il conteggio finale.

Anche il dato della ricchezza è, secondo Team Rock (e non solo!) un elemento essenziale per definire la grandezza di un gruppo rock. I tre Queen superstiti sono sempre nella top 10 degli artisti più ricchi e questo conferma che il connubio tra le vendite degli album (ma anche dei dvd e del merchandising in genere) e i tour genera profitti rilevanti.

Tornando al mondo dei social, Youtube è un posto dove si misura davvero la popolarità degli artisti ed è senza dubbio uno strumento promozionale essenziale in ambito musicale. Il canale ufficiale dei Queen conta 2 milioni e mezzo di iscritti, ma secondo la ricerca di Team Rock il dato davvero rilevante è il numero di visualizzazioni, ovvero di canzoni ascoltate. In questo caso il dato è notevole, con oltre 1 miliardo e mezzo di ascolti/visualizzazioni.

E se dai video passiamo alle immagini con Instagram (un social nel quale i Queen sono sbarcati relativamente da poco), scopriamo che i seguaci sono (al momento) poco più di 40 mila.

Team Rock per la sua indagine ha anche preso in considerazione il famigerato download illegale ma qui entriamo in un campo minato e soprattutto sfuggente nei numeri. È impossibile determinare quante canzoni e quanti album dei Queen siano stati scaricati “gratuitamente” e se proviamo ad immaginare anche il vecchio mondo delle cassette duplicate, allora i numero possono raggiungere quote astronomiche ma indeterminabili. Di sicuro però i Queen sono una band che viene scaricata spesso e volentieri e pur essendo una pratica deprecabile, è comunque la conferma del grande interesse che gravita attorno alla loro musica. Se poi vogliamo parlare di ascolti legali, allora un altro spazio che va preso in considerazione è quello di Spotify, ma sulla presenza dei Queen su questa piattaforma, Team Rock non offre indicazioni. Lo stesso vale per un’altra forma di ascolto online della musica, lo streaming.

C’è infine un ultimo parametro da prendere in considerazione, forse sfuggente almeno quanto il dato del download illegale: l’influenza, ovvero la capacità di un artista di ispirare la musica di altri musicisti. Se i Beatles in questo senso detengono un primato difficile da eguagliare (hanno influenzato gli stessi Freddie e soci, dopotutto), è innegabile che sulla musica dei Queen si sono formati tantissimi artisti, anche contemporanei. Farne una lista dettagliata è quasi impossibile, ma qualche esempio di rilievo è di facile intuizione: pensiamo a Lady Ga Ga, Katy Perry, i Muse, i Foo Fighters, i Keane, i Darkness… e l’elenco potrebbe proseguire per pagine e pagine.

Le conclusioni a cui giunge Team Rock non sono forse definitive, soprattutto perché i dati che dipendono dalla rete sono estremamente liquidi, in costante mutamento. Eppure c’è un nome che emerge dall’esame dei parametri qui succintamente descritti ed è il motivo per cui ho pensato di darvi conto di questa comunque interessante ricerca. Sulla base di questi dati, infatti, pur dovendo riconoscere ai Beatles il primato di rock band più famosa del mondo, i Queen raggiungono il secondo posto e se la battono con i Rolling Stones, mentre al terzo si piazzano gli AC/DC.

Insomma, possiamo dirlo affidandoci alla voce di Team Rock: le nuove generazioni e i mutamenti tecnologici hanno lanciato la sfida contro quelli che troppo facilmente sono stati definitivi “i dinosauri del rock” e questi ultimi, Queen in testa, hanno dimostrato di saper vincere. Anzi, di essere i veri campioni.